Ma come comincia il lavoro di un senatore, dopo essere stato eletto? |
Immaginiamo di trovarci a Palazzo Madama all'inizio della nuova legislatura. Eh, mi ricordo quando sono arrivato all'inizio della legislatura a Palazzo Madama! Insieme agli altri colleghi ho potuto varcare la soglia esibendo un'attestazione provvisoria, rilasciata, in base ai risultati elettorali proclamati, dall'Ufficio centrale della mia circoscrizione elettorale presso la Corte d'appello, che mi "accreditava" presso la Presidenza del Senato.
La stessa cosa avviene per i deputati, eletti alla Camera. Ciascuna delle due Camere, a mezzo delle rispettive Giunte delle elezioni, ha successivamente verificato la regolarità dei voti espressi e convalidato gli eletti. Il primo compito che abbiamo adempiuto è stato quello di eleggere:
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Ma, se i senatori sono così tanti, come fanno a lavorare e a decidere? |
Per poter funzionare correttamente, un corpo così numeroso ha bisogno di regole. esattamente come anche, per esempio, quando con i tuoi amici decidi di fondare un club o un'associazione. E difatti ciascuna delle due Camere ha un suo regolamento, che contiene i principi che disciplinano il buon andamento dei lavori.
Si tratta di un fatto molto importante: senza la profonda conoscenza del Regolamento da parte del Presidente e la fermezza e l'equità nell'esigerne l'osservanza, la vita di ogni Parlamento sarebbe minacciata alle basi. Accanto a queste regole scritte si sono venute nel tempo a creare delle "prassi", delle consuetudini, dei principi (non scritti), che chiariscono i modi in cui quelle regole sono state interpretate nei casi dubbi, in modo da conciliare l'esigenza di tutela del Regolamento con quella, ugualmente importante, della tutela del funzionamento concreto dell'Assemblea. |
Ed ecco dunque che gli eletti al Senato e quelli alla Camera sono stati immessi nelle loro funzioni e sono pronti per cominciare la loro attività.
Ciascuno ha aderito ad un Gruppo parlamentare; e, in proporzione alla consistenza del Gruppo cui ha aderito, è assegnato ad una delle 13 Commissioni permanenti, ciascuna delle quali ha una competenza specifica. Tutti i parlamentari fanno infatti parte di almeno una Commissione. Almeno una, perché i regolamenti del Senato e della Camera prevedono che un parlamentare possa sostituire un collega del suo stesso Gruppo che sia stato chiamato a far parte del Governo (ovviamente finché il Governo resta in carica). Perciò quindi accade che un senatore sia membro effettivo di una Commissione e supplente in un'altra. Questo può dar luogo a degli inconvenienti, soprattutto nel caso di convocazione contemporanea delle due Commissioni, che spesso ci costringe a spostarci rapidamente da una Commissione all'altra, ad esempio quando sono previste votazioni. |